Alaska 2019 Ski Walking Winter Expedition

Alaska 2019 Ski Walking Winter Expedition

Maurizio Belli e Fulvio Giovannini

Questo il nome della spedizione che completerà il progetto di ripercorrere, con la sola forza dell’uomo, l’itinerario che portava i pionieri nel Grande Nord e le traversate che collegano tutti i mari e oceani che bagnano il Canada e l’Alaska, 120 anni dopo l’inizio di queste folli corse all’oro

Partenza Arrivo Mezzo
Fort Yukon
Anchorage
Sci, a piedi e slitta al traino
Km da percorrere Tempo di percorrenza Media km al giorno
1100 km
54 giorni
20.3 km

Primo tratto – Sarà con gli sci e slitta al traino da trascinare sul fiume Yukon e il Tanana River ghiacciati.
La partenza sarà dal villaggio. indiano di Fort Yukon, sopra il Circolo Polare Artico, punto d’arrivo della spedizione in canoa nell’estate del 2014, fino alla cittadina di Nenana, la quale, dista 145 km da Manley Hot Springs dove cominciò la spedizione del 1997. Questo primo tratto di spedizione, di circa 800 km, completerà così la parte centrale ancora mancante della “Gold Rush Route”

La slitta – La scelta della slitta da trainare è stata motivata, oltre che dalla validità tecnica per il trasporto di materiali e viveri, anche per emulare i mezzi a disposizione dei pionieri di fine Ottocento e la traversata il solitaria del 1997. La slitta è stata progettata dagli studenti del “Dipartimento di Ingegneria Industriale e dei Materiali” dell’Università degli Studi di Trento

Secondo tratto – Partenza da Nenana, il punto di inizio dell'”Alaska Railroad” la famosa ferrovia che la collega con la città portuale di Anchorage. Giunti al villaggio sarà possibile l’approvvigionamento di cibo e benzina e lo scambio con le nuove attrezzature lasciando probabilmente gli sci.
Da questa località si proseguirà a piedi trainando la slitta, appositamente equipaggiata di ruote, seguendo la George Parks Highway per 491 km fino ad Anchorage, la città più grande dell’Alaska che – con il suo aeroporto e porto navale posto sulla Baia di Cook – costituisce il più importante snodo di comunicazione dell’Alaska centro-occidentale

Conclusione del progetto – Il tragitto di questa spedizione, abbinato all’itinerario percorso in mountain bike nel 1993, permette di completare la traversata dell’Alaska da sud a nord collegando così l’Oceano Pacifico e il Golfo dell’Alaska al Mar Glaciale Artico nel Mare di Beaufort

Difficoltà e pericoli 
– Il freddo. La temperatura media durante la prima parte di spedizione sarà di circa -20°/-35° ma potrà scendere anche oltre i 50° sotto lo zero
– Il ghiaccio sottile, le superfici di overflow (acqua sopra il ghiaccio) e zone di acqua aperta. Sono condizioni che si possono trovare su fiumi nelle regioni sub-artiche e in Alaska e sono estremamente insidiose
– Il vento e l’effetto “Wind Chill“, la sensazione di freddo percepita dal nostro organismo sottoposto all’effetto combinato di basse temperature e vento
– Le forti escursioni termiche. In Alaska le temperature possono cambiare dai -40° a temperature sopra lo zero nell’arco di una giornata. Nelle spedizioni passate vi sono state variazioni di 50°/70° nell’arco di 24/48 ore
Le condizioni della neve, anch’esse saranno determinanti. Tempeste di vento, forti nevicate, neve soffice o fredda come polvere di ghiaccio potranno rallentare la marcia o addirittura renderla impossibile
– Gli orsi grizzly, per l’arrivo del caldo improvviso potrebbero uscire dal letargo alla ricerca di cibo, il wolverine o ghiottone è molto feroce e le alci sul trials possono rappresentare un reale pericolo