Alaska – Canada 2014

Alaska - Canada 2014

Maurizio Belli e Fulvio Giovannini

Partenza Arrivo Mezzo
Whitehorse
Fort Yukon
Canoa canadese
Km percorsi Tempo di percorrenza Media km al giorno
1300 km
13 giorni
100 km

L’impresa – Una canoa con il minimo equipaggiamento possibile al seguito per percorrere la parte più suggestiva e selvaggia di un imponente fiume, quarta al mondo per portata d’acqua: il fiume Yukon, oltre 3100 km di lunghezza dai territori canadesi, dove nasce, al Grande Nord americano attraversando la Regione dello Yukon da sud a nord e l’Alaska da est a ovest fino a sfociare con un ampio delta nel mare di Bering.

Condizioni favorevoli – Grazie alla preparazione fisica e allenamento in canoa sul fiume Adige, le molte ore di luce disponibili, il tempo favorevole e il fiume Yukon particolarmente ricco d’acqua in quell’estate è stato possibile mantenere un’importante media giornaliera di circa 100 km, con punte anche di 130 km percorsi in un solo giorno pagaiando per 13 ore consecutive.

Difficoltà – Subito dopo la partenza, nel Lago Labarge è stata affrontata la prima grande difficoltà dovuta all’attraversamento di questo lungo e freddo specchio d’acqua, tanto vasto quanto insidioso. Il Lao Labarge, della lunghezza di 70 km è molto temuto poiché il brutto tempo può arrivare senza preavviso, provocando onde molto alte con vento forte e rendendo estremamente difficile la guida e la stabilità dell’imbarcazione, con la possibilità di urtare le numerose rocce affioranti. L’acqua del lago e del fiume Yukon anche in estate è molto fredda e in caso di caduta la sopravvivenza è solo per qualche minuto.
Dopo aver ispezionato il fiume dall’alto, vista anche la notevole portata d’acqua e la grande difficoltà dettata dalle numerose correnti che si incontrano nei punti di passaggio obbligato, abbiamo deciso di aggirarle a piedi, trasportando con grande fatica  l’imbarcazione e tutti i materiali per oltre un chilometro, salendo la banchina del fiume ed attraversando la fitta foresta.

Tra natura e storia – Il primo tratto di fiume, 735 km da Whitehorse a Dawson City, è quello più conosciuto. In alcuni punti sulle sue sponde sono ancora visibili i resti delle “Cabin”, le tipiche casette di legno dell’Alaska e suppellettili abbandonati dal tempo della mitica corsa all’oro di fine Ottocento.
In questo tratto lo Yukon è piuttosto stretto e la corrente è molto veloce. Passando per il villaggio di Carmacks ci si è imbattuti nelle temibili “Five Fingers Rapids”, le rapide delle cinque dita, spesso tristemente ricordate per essere state un vero pericolo per le imbarcazioni che viaggiavano verso Dawson e i territori auriferi durante l’epopea della febbre dell’oro.

Parco Nazionale – La seconda parte della spedizione è stata caratterizzata dall’attraversamento dello Yukon-Charley Rivers National Preserve, uno dei parchi nazionali più famosi d’Alaska e del Nord America.
Il parco inizia al villaggio indiano di Eagle, proprio in prossimità del confine tra Stati Uniti e Canada e abbraccia tutto il fiume Yucon per i restanti 250 km di viaggio.
In questo vasto territorio, selvaggio e completamente disabitato, non c’è nessuna via di comunicazione stradale, solo più a nord qualche piccola comunità di nativi indiani dove la caccia e la pesca sono ancora le uniche fonti di sopravvivenza.